Un interessante articolo di Roberto Bobbio sul “Faro di Roma” lancia l’allarme su

 

  

 Smartphone e pc.

 

  

  

Chi è schiavo di internet spesso cade in alcool e droga 

 

Roberto Bobbio sul “Faro di Roma”, quotidiano di informazione on line, riprende uno studio di Gianni Testino e Patrizia Balbinot del Centro Studi del Centro Alcologico, ASL3 Liguria, che, con dovizia di dati e attente considerazioni, tipiche degli studi scientifici, stabilisce una correlazione fra i ragazzi che utilizzano internet per più di 4 ore e un maggiore consumo di sostanze psico-attive.

 

Secondo i due studiosi il problema della dipendenza tecnologica e della frequentazione del web fra i soggetti in età adolescenziale è “in costante crescita con conseguente incremento dell’uso di video giochi e dell’isolamento sociale da parte dei nostri ragazzi”.

 

Bobbio continua chiarendo come lo studio di Gianni Testino e Patrizia Balbinot mette in guardia dal rischio che “possano insorgere danni psico-fisici già con un’esposizione fra 2-4 ore, ma oltre le 4 ore il comportamento è rischioso con probabile insorgenza di dipendenza”.

 

“Negli anni la percentuale di ragazzi dipendenti da Internet sta rapidamente aumentando”, denuncia lo studio che si sofferma su due fenomeni strettamente collegati all’utilizzo dei social: Internet Challenge e il Gaming.

Il primo – si legge – è caratterizzato da sfide e/o prove che possono indurre a comportamenti dannosi e pericolosi che ‘fa vivere’ il soggetto in un mondo virtuale spesso con adulti di cui non si conosce il profilo e il secondo è caratterizzato dall’uso di video giochi. L’8,5% e il 15,7% riferiscono di aver giocato, in media, per oltre 4 ore al giorno, rispettivamente nei giorni scolastici ed extrascolastici. Questi sono giovani certamente problematici ……….. sono nervosi e irritabili se non possono giocare. Hanno, inoltre, un minor rendimento scolastico”.

In effetti, dallo studio è emersa “un’associazione significativa con il consumo di alcol, soprattutto con la modalità del binge drinking (bere per ubriacarsi) (27-31%), fumo di sigaretta (15-20%), sostanze psicoattive illegali (18%) e cannabis (14-18%)”.

 

 

 

 

Bobbio nel suo articolo dà anche alcune indicazioni proposte dai due sanitari liguri sul “Cosa Fare”.

 

 

Innanzitutto “prevenire con le corrette informazioni e con una corretta formazione ad iniziare dagli ultimi anni della scuola primaria/secondaria di primo grado. Naturalmente i genitori devono rivedere i propri comportamenti per diventare l’esempio su cui il ragazzo costruisce la sua crescita”.

Inoltre, per i due esperti sarebbe “opportuno inserire l’educazione all’utilizzo dei social in un contesto più ampio di Educazione ai Corretti Stili di Vita” citando in proposito le indicazioni del Centro Studi del Centro Alcologico ASL3 Liguria contenute nel percorso per Docenti e Genitori su Educazione a Corretti Stili di Vita di ASL3 Liguria.

 

Nei casi di comportamento rischioso e problematico è opportuno che i genitori si avvalgano dei centri specialistici sul territorio in accordo con il pediatra o il medico di famiglia.

 

L´articolo completo e visionabile attivando il link sottostante.

 

https://www.farodiroma.it/allarme-smartphone-e-pc-le-dipendenze-giovanili-si-tengono-per-mano-chi-e-schiavo-di-internet-piu-facilmente-cade-in-alcool-e-droga-r-bobbio/