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Una delle prime cose che ho imparato grazie a " Genitori Insieme " è che i sensi di colpa sono dannosi oltre che inutili. Dannosi perché ci tirano indietro e ci offuscano la vista, il pensiero, il sentimento. Inutili perché ci incastrano in un passato che non possiamo cambiare. I sensi di colpa mi portavano a cedere ai ricatti di mio figlio.
Ho cresciuto mio figlio praticamente sola, essendomi separata da un marito violento quando mio figlio aveva solo 9 mesi. Avevo 25 anni e tante paure che mettevo in un cassetto perché non avevo tempo, dovevo lavorare, pensare al mio bambino, crescere anch'io come donna.
Arrivata l'adolescenza di mio figlio qualcosa è andato storto. Cattive compagnie, incidenti stradali, contestazioni quotidiane, mancanza di rispetto: molto dovuto all'uso precoce di sostanze. Non ero assolutamente preparata. Per me è stato come se fosse scoppiata una bomba atomica in casa.
Nel mio mondo incantato d'ingenuità mio figlio avrebbe capito da grande, sarebbe bastato un mio stile di vita sano e coerente con le mie parole per indicargli la strada. Non è stato così
Ed io giustificavo questo ragazzo molto intelligente, mi sentivo in colpa per non avergli dato una famiglia più sana, per non aver saputo scegliere un padre che facesse il padre.
E giustificando, giustificando tra poche settimane mio figlio compie 20 anni: 3 ricoveri in
psichiatria, uno scompenso psicotico a 17 in concomitanza con un'epatite tossica al fegato da abuso di alcol, poliabuso di sostanze, qualche mese in una comunità dove pur essendo minore usciva e fumava spinelli senza controllo. Fuga dalla comunità, processo penale, abbandono degli studi e continue, quotidiane richieste di soldi.
Tutto questo mi ha obbligata a guardarmi dentro e a lavorare su me stessa.
Cos'ho imparato finora?
Che un genitore non smette mai di crescere. Che arriva un momento in cui i confini debbono essere dati senza se e senza ma. Che il mondo cambia sempre più velocemente e le informazioni forniteci dal Dott ...... sulle nuove droghe sono state utili, precise e illuminanti su alcune cose che vedevo in mio figlio e non capivo.
Ho capito i miei errori: la relazione della Dott.ssa ..... mi ha aiutato a vederli e accettarli per riuscire a guardare avanti.
Ho capito, fin dal primo incontro con il Dott ....., che la prima cosa da fare è prendermi cura di me stessa, del rapporto di coppia con il mio secondo marito che mi è vicino da molti anni, e di mio figlio, sì, ma affinché si responsabilizzi e si sperimenti pagando in prima persona le sue scelte. Come?
Lasciandolo nel suo brodo, parlando meno ma agendo in maniera più coerente.
Dal gruppo che frequento settimanalmente traggo fiducia e speranza, attraverso l'ascolto ed il rispecchiamento.
Ce la sto facendo, ma da sola non ce l'avrei mai fatta, e nella mia cecità avrei forse continuato a "drogare" mio figlio con un iperaccudimento tardivo, impedendogli sì di farsi troppo male cadendo, ma impedendogli anche di crescere e di imparare qualcosa da ogni sua caduta.