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In questi ultimi anni si é aggiunta alle tradizionali dipendenze da sostanze stupefacenti ed alcool, quella non meno “devastante” attinente al mondo della tecnologia ed in particolare ai giochi on-line. Questa dipendenza non criminalizzata, come avviene per quello che concerne le droghe, é assolutamente ignorata dalla maggioranza delle persone e quindi i genitori che si trovano nella condizione di dover aiutare un figlio invischiato nel vortice di questa “patologia”, non hanno alcun appoggio da parte delle istituzioni ed anzi il loro disagio é assolutamente minimizzato, se non “irriso” da parenti e conoscenti.
Purtroppo i video-games ed internet in particolare sono assolutamente affascinanti e coinvolgenti anche per i genitori stessi, Che non ne intravedono in un primo tempo, i pericoli che un uso poco responsabile può ingenerare. Giorno dopo giorno il gioco on-line sostituisce i sani interessi del figlio fino a renderlo schiavo ed assorbirlo totalmente in un mondo virtuale con conseguente perdita dei valori della vita reale.
Per i genitori, a questo punto inizia una battaglia senza quartiere per poter arginare una spirale che fa sprofondare l’intera famiglia in una situazione di estremo disagio. Il figlio coinvolto in prima persona subisce una sorta di trasformazione: non lo si riconosce più, diventa aggressivo, abbandona scuola, amici, sport ed interessi che lo hanno sempre coinvolto, per sprofondare sempre più nel mondo astratto in cui si sente protagonista assoluto, totalmente in simbiosi con il personaggio che lui rappresenta nel video—game. Non ha più alcun interesse neanche per la sua persona, tralasciando le normali regole di igiene e cibandosi frettolosamente, poiché ogni istante sottratto al gioco per lui non è“degno” di essere vissuto. Non fa neanche più alcuna distinzione fra notte e giorno, stravolgendo i naturali ritmi di sonno-veglia, poiché interagisce tramite internet con tutto il mondo, senza tenere conto dei fusi orari.
La prova da affrontare per i genitori, dopo i primi tempi di assoluta impotenza ed incredulità, é decisamente ardua. Soltanto con costanza e pazienza, ma soprattutto dettando regole e condizioni decisamente “impopolari” si riesce a Vincere questa battaglia ed a riconsegnare al mondo “reale” un figlio che si riteneva irrimediabilmente perduto.
In questa ardua scalata, l’unica corda che ci è stata lanciata è stata quella di “Genitori Insieme”, soltanto grazie a questa associazione possiamo dire di aver visto la luce in fondo al tunnel ed essere ritornati alla normalità.

 

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