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Ritrovare la ficucia in te stesso con l’aiuto del gruppo

Nel 2022 ci sentivamo persi e avevamo la sensazione di brancolare nel buio: per quanto facessimo in famiglia, nostro figlio era diventato irriconoscibile.

Con la pandemia Covid-Sars il nostro ragazzo, allora quattordicenne, era diventato oppositivo, aggressivo, violento contro noi genitori.

Ci eravamo illusi che il passaggio alla scuola superiore, da lui scelta, magari con nuove e più costruttive amicizie, gli avrebbe consentito di ritrovare la calma e l’equilibrio perduti.

Invece, le nostre giornate sono diventate sempre più faticose. In particolare, nostro figlio ha iniziato a comportarsi in modo preoccupante e ossessivo. La mattina trascorreva ore in bagno, sotto la doccia o davanti allo specchio; il pomeriggio restava chiuso in camera a riordinare di continuo armadi già perfettamente ordinati. Ci siamo accorti che ripeteva le stesse azioni e frasi, contandone il numero e supplicando anche noi di fare lo stesso. Si lamentava di avere dei pensieri che lo facevano stare male che non riusciva a controllare fino al punto di avere attacchi di panico. Tutto questo ha reso impossibile il sereno proseguimento delle attività normali di un ragazzo della sua età. Anche la nostra famiglia si è ritrovata in seria difficoltà, compresa nostra figlia di soli due anni minore del fratello.

Ci siamo rivolti a consultori pubblici e specialisti privati, ma ci siamo sentiti sempre molto soli, anche perché il ragazzo non ha mai voluto partecipare a questi incontri.

 

---------------------Riprende da qui-------------------------

 

La nostra richiesta era quella di poterci confrontare con altri genitori che avessero avuto esperienze simili, ma non abbiamo mai trovato indicazioni valide. Allora abbiamo cercato da soli e abbiamo trovato in Internet il gruppo GI che pur essendo lontano dalla nostra città (noi siamo bergamaschi) ci ha offerto la possibilità di partecipare a un gruppo di genitori da remoto.

Da allora sono passati due anni, nostro figlio ha ricevuto una diagnosi di disturbo ossessivo-compulsivo e nonostante gli alti e bassi noi stiamo camminando al suo fianco per aiutarlo a riconquistare una vita equilibrata e felice. I facilitatori del gruppo, insieme agli altri genitori, sono diventati volti famigliari, con i quali si mantiene un confronto ricco di spunti. Il dialogo del gruppo è sereno, democratico e sospende il giudizio perché ognuno è libero di accettare o meno riflessioni e consigli. Soprattutto, il gruppo ti rende meno solo e ti aiuta a ritrovare la fiducia in te stesso come genitore, staccando la spina agli inutili sensi di colpa. GI non propone ricette magiche, ma regala un vivo e autentico interesse condiviso per il benessere di questi nostri figli, così faticosi ma intensi. Come genitori non possiamo che ringraziare i facilitatori e tutte quelle persone che come loro, da anni, rendono possibile questo ricco scambio umano e ci auguriamo che tante altre famiglie possano scoprire questo angolo di respiro e di umanità nel sempre più complicato mestiere di essere genitori.