...ancora oggi, che da un anno siamo lontani, conserviamo nel cuore l'amicizia verso i Componenti che ci hanno accolto e che abbiamo conosciuto nel cammino
Le strade si sono separate a causa del fatto che nel corso del tempo (dopo circa 4 anni da quando Monica ed io siamo entrati) e dopo tanta proficua attività svolta insieme, abbiamo capito che nel nostro caso la grave difficoltà con nostra figlia era causata da una malattia... malattia che nella nostra Regione, per ben 9 anni, gli esperti (e chi ci conosce sa quanti sono stati quelli interpellati, privati e pubblici) non hanno diagnosticato.malattia mentale  ragazza
Un primo tentativo a luglio scorso ci ha quindi portato ad un lungo passaggio fuori Regione, che ha consentito di concedere nuove possibilità a Chiara... ma la malattia è subdola e temiamo che non preveda remissione, motivo per cui gli alti e bassi (molto bassi tanto che il detto quando si tocca il fondo poi si risale, che vale in tanti casi, con questa malattia sembra che il fondo non arrivi mai) rappresentano una costante.

 

-------------------------- Riprende da qui ----------------------------

 

Quindi quello che speravamo potesse essere un nuovo inizio, la malattia lo ha interrotto e ha deciso che la strada da seguire doveva essere differente da quella impostata lo scorso luglio
Conserviamo del gruppo le amicizie, come detto, e anche il fatto di guardare all'essenza delle cose e delle situazioni senza paura, sapendo che se una soluzione c'è, insieme la si può trovare.
Noi una soluzione l'abbiamo individuata, nel caso della "nostra" malattia la soluzione deriva dalla rete di protezione che anche in questo caso è necessario stendere sui nostri ragazzi
Attraverso la rete, cioè la collaborazione tra tante persone e molteplici competenze, sarà possibile valutare quelle opportunità che in alcune parti di italia sono state implementate per "copiarle" anche da noi.
Cominciamo a capire che nelle situazioni più complesse (non ci facciamo mancare nulla :-)) le Associazioni sono fondamentali per mettere in campo risorse e spingere ove possibile le Istituzioni preposte al trattamento... è un inizio, una presa di coscienza, speriamo sia sufficiente a spingere sempre più per garantire una vita dignitosa a chi è debole...
tante considerazioni e situazioni anche poco edificanti vissute in prima persona ci passano per la mente... servirebbe un libro per raccontarle... come è difficile mantenere la voglia di lottare quando ci si scontra con queste situazioni... ecco allora il gruppo che ci sostiene, con i volti e le voci di ciascuno, anche quando siamo lontani...
Un abbraccio fortissimo a tutti