Ora apprezzo anche i piccoli miglioramenti quotidiani

 

Per chiarire i termini della vicenda, preciso che ho un figlio adottivo che ha perso la mamma adottiva all'età di 14 anni. In questi casi, i psicologi parlano di un secondo abbandono. Ma ciò non può e non deve giustificare il ricorso alle droghe.

 

La mia vicenda nasce con la telefonata di una professoressa di mio figlio (al primo anno di scuola superiore) che mi convoca a scuola per informazioni importanti.

 

Come potete ben immaginare, arrivo all'appuntamento con molta apprensione, dato che non conosco l'argomento, di cui mi vuole parlare la professoressa.

 

Senza molti giri di parola la prof mi dice chiaramente che mio figlio si dedica alle canne con un paio di compagni di scuola.

 

_________________ Riprende da qui ____________________

 

 

Dopo di ciò, ho provato ad affrontare con mio figlio i motivi per cui ha iniziato a farsi delle canne ma con l'andare del tempo ho scoperto che non esiste un motivo specifico ma in realtà è un insieme di motivi, alcuni dei quali indipendenti dalla nostra volontà.

Ma tali motivi non possono essere affrontati con la stessa consapevolezza da un adolescente che ha una percezione della realtà completamente differente rispetto a quella degli adulti.

Da lì ho cercato sempre di stargli vicino ma senza essere troppo ingombrante. Però in cuor mio non stavo bene e ho cercato di capire quale era il modo migliore per affrontare tali cose.

Ma non trovando una soluzione a tali problemi, ciò provocava in me un certo senso di colpa e di disagio.

Tutto ciò è andata avanti per circa quattro anni, fino al momento in cui sono venuto a conoscenza dell'esistenza dell'associazione Genitori Insieme .

Da lì inizia la mia rinascita insieme ad un miglioramento del rapporto con mio figlio.

Tutto ciò non vuol dire che le cose si siano messe a posto ma ora è cambiato il mio modo di approcciare il problema. Prima mi arrabbiavo di fronte a certi comportamenti di mio figlio mentre ora ho imparato in parte ad accertarli ed in parte ad andare oltre il semplice scorretto comportamento del figlio.

Tutto ciò per dire che il percorso del cambiamento deve partire innanzitutto dal genitore e poi dal ragazzo, sapendo valutare le situazioni con un altro spirito

Ora inizio a vedere cose che prima non vedevo ed ad apprezzare anche i piccoli miglioramenti quotidiani, grazie all'associazione Genitori Insieme.