Genitori, di bambini che diventano uomini e donne.

 

La mia vita di genitore è iniziata con la gioia che contraddistingue tutti coloro che provano questa esperienza.

 

Ad un certo punto purtroppo tutto è cambiato, la preoccupazione, l’ansia, lo sconforto hanno preso il sopravvento.

 

Mi sono ritrovata davanti una persona ( mio figlio) che vedeva in me un nemico, che rabbiosamente mi aggrediva e mi faceva sentire sempre più piccola e impotente. 

 

È diventato così forte il dolore che tutti i giorni provavo nel vederlo distruggersi con una vita sempre più sbandata che tra le lacrime ho fatto una telefonata. È stato in quel momento che mi si è aperto uno spiraglio e si è accesa una speranza. Una persona, un’amica ancora sconosciuta, che mi ha detto: “stai tranquilla ci vediamo e ne parliamo”.

 

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Col tempo e grazie al confronto con altri genitori del gruppo sono cresciuta e ho capito che non solo i nostri figli crescono, ma anche noi dobbiamo continuare il nostro cammino di crescita. Ho preso consapevolezza del fatto che loro devono imparare tante cose. Imparare prima di tutto a conoscere loro stessi, prima ancora di capire noi, e noi non dobbiamo crederci “imparati”. 

Lo spazio del dialogo  è secondo me il punto focale sul quale concentrarci e aprirci.

È, secondo la mia personale esperienza, la

difficoltà a comunicare in famiglia  che porta i ragazzi a soffocare dentro i loro dubbi e le loro paure, rigettandole con rabbia sperando che qualcuno le colga. Se la famiglia non recepisce il bisogno, allora l’alcool , la droga e gli eccessi diventano il surrogato di tale mancanza. 

Frequentare il gruppo “genitoriinsieme”mi ha dato la possibilità di trovare il tempo di fermarmi a riflettere, di mettermi in discussione, di dare e di ricevere, di costruirmi col tempo un prezioso bagaglio di esperienze condivise.

Sono stati e sono ancora anni difficili perché  essere genitori non è una passeggiata.

Ma è vero che l’unione fa la forza e qualsiasi peso portato a più braccia può diventare più leggero.